Il dolore al ginocchio è un dolore molto frequente, la maggior parte delle persone sentiranno dolore in questa articolazione in qualche momento della vita.
Fortunatamente nella maggior parte dei casi il dolore al ginocchio non rappresenta una problema di grave entità. Il dolore al ginocchio quando si manifesta frequentemente può limitare notevolmente lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Non sempre il dolore al ginocchio si traduce in una lesione: spesso anche in assenza di lesioni può manifestarsi il dolore, per esempio, a causa di un sovraccarico (debolezza muscolare, movimenti inadeguati, eccesso di attività fisica), o in altri casi per alterazioni che non interessano direttamente l’articolazione (ad esempio dolori neuropatici o dolori miofasciali).
I principali motivi per cui vale la pena rivolgersi ad uno specialista Ortopedico sono:
– Un dolore frequente che limita le normali attività quotidiane
– Un dolore che limita l’attività fisica
– Un dolore accompagnato da sintomi come gonfiore o instabiltà
– Quando i sintomi continuano a peggiorare
– Nel caso di episodi traumatici come cadute, contusioni o distorsioni
La gonatrosi è una degenerazione della cartilagine del ginocchio. La cartilagine è un rivestimento presente in tutte le nostre articolazioni e ha funzione ammortizzante dell’impatto tra le ossa che costituiscono l’articolazione durante il movimento. A causa di alcune alterazione anatomiche dell’articolazione dovute al sovraccarico o semplicemente all’avanzare dell’età la cartilagine può degenerare determinando un quadro molto doloroso.
Il principale sintomo è il dolore frequentemente localizzato a livello dell’articolazione, spesso percepito al di sotto della rotula e su entrambi i lati del ginocchio (larerale e mediale). Si manifesta tipicamente nei movimenti di flesso estensione del ginocchio, durante la deambulazione, nel salire e scendere le scale, nell’atto di alzarsi dalla sedia.
Un altro sintomo comune è la riduzione dell’ampiezza del movimento. Il paziente sente il ginocchio limitato nei movimenti, specialmente di mattina o dopo un lungo periodo di inattività.
Per la diagnosi è sufficiente una radiografia delle ginocchia sotto carico. L’ortopedico vedrà una diminuzione della rima articolare ossia dello spazio tra femore e tibia e tra femore e rotula che è un segnale indiretto delle degenerazione cartilaginea. In caso di artrosi avanzata la rotula e i capi articolari di femore e tibia potranno apparire appuntiti e con piccole deformità.
Il trattamento dell’artrosi dipende molto dai sintomi del paziente. É importante considerare che spesso la gravità del quadro radiologico e della clinica del paziente non viaggiano di pari passo. Esistono pazienti con artrosi avanzata che manifestano dolore saltuario che non limita sostanzialmente lo svolgimento delle normali attività quotidiane, per contro esistono pazienti che radiograficamente mostrano un quadro lieve con dolore intenso che inficia in maniera rilevante la qualità di vita. Quando si pensa ad un trattamento ovviamente va considerato preponderante l’aspetto clinico più che quello radiografico.
Inizialmente il trattamento prevede l’utilizzo di anti-infiammatori, riposo, potenziamento muscolare ed infiltrazioni. Nel caso di fallimento del trattamento conservativo si pone indicazione chirurgica che prevede la sostituzione protesica parziale o totale dell’articolazione del ginocchio.
La condropatia è una patologia che interessa la cartilagine articolare che, nel caso del ginocchio, si riferisce più frequentemente all’articolazione tra femore e rotula.
La cartilagene articolare è un tessuto avascolare, che riveste l’osso, formato prevalentemente da cellule chiamate condrociti e da una matrice di collagene di tipo II. La funzione di questa matrice è quella di trattenere liquido dando alla cartilagene la capacità di deformarsi in maniera temporanea e reversibile quando soggetta a carico e compressione, funzionando come ammortizzatore.
Quando la condropatia inizia a manifestarsi la cartilagine diventa molle, perdendo progressivamente la sua capacità ammortizzante distribuendo il sovraccarico all’osso che si trova immediatamente sotto (osso subcondrale) causando dolore. Ad oggila condropatia è considerata la principale causa di dolore al ginocchio e dalle stime più recenti sembra colpisca il 70-80% della popolazione mondiale.
Inizialmente il paziente avverte un “ fastidio articolare” che tende a peggiorare correndo, salendo o scendendo le scale o ancora dolo essere stato seduto per lungo tempo, col progredire della patologia si inizia ad avvertire la sensazione di gonfiore al ginocchio a volta associata a versamento articolare, il dolore tende a diventare più intenso ed in alcuni casi può accompagnarsi a crepitii e perdita di forza muscolare nella regione anteriore della coscia (quadricipite femorale).
La diagnosi iniziale si basa sull’esame clinico del paziente e lo svolgimento di test che scatenano il dolore che permettono di valutarne l’insorgenza.
L’esame strumentale principalmente utilizzato è la RMN del ginocchio che permette di fare diagnosi precoce di condropatia in fase iniziale. Tramite la RMN è possibile valutare lo spessore cartilagineo, la qualità della membrana sinoviale e l’eventuale presenza di liquido anche di modesta entità, nonché la sofferenza dell’osso subcondrale (edema osseo).
L’obbiettivo principale del trattamento e evitare o rallentare più possibile l’evoluzione della patologia , alleviare il dolore e rafforzare la muscolatura della coscia.
– Fisioterapia: focalizzata sul potenziamento della muscolatura del quadricipite femorale, di stabilizzazione della rotula
– Terapia infiltrativa con acido ialuronico che, quando iniettato all’interno dell’articolazione, agisce meccanicamente, depositandosi sui capi articolari li lubrifica, permettendo così un miglior scorrimento durante il movimento, una riduzione dell’attrito dell’osso sub-condrale e di conseguenza una riduzione dell’infiammazione e del dolore.
– Medicina rigenerativa
– Riduzione o sospensione temporanea dell’attività sportiva evitando il più possibile i sovraccarichi
Nei casi in cui dovesse persistere il dolore, nonostante il trattamento conservativo consigliato può essere indicato il trattamento chirurgico mini-invasivo per via Artroscopica.
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